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martedì 28 febbraio 2023

MURI MIGRANTI E MICCE DIVERSIVE

 

POLITICHE MIGRATORIE, POLITICHE NECROFILE, POLITICHE AUTOLESIONISTE

Muri in Europa, foto da Eunews, settembre 2022
 

Ho davanti a me un ritaglio del quotidiano Le Monde del 19 ottobre 2013 dal titolo: La non-politique migratoire de l’Europe[1]. L’autore partiva dalla constatazione del disastro marittimo che aveva causato la morte di 366 migranti tra Lampedusa e Malta tra il 3 e il 4 del mese e aveva spronato l’allora Presidente del Consiglio italiano Enrico Letta a lanciare l’iniziativa militare e umanitaria battezzata Mare Nostrum, unica nel suo genere ed efficace, purtroppo sostituita assai presto, dopo un anno, dall’operazione europea Triton, che era in realtà non più una iniziativa di ricerca e soccorso, bensì di controllo delle frontiere[2]. L’autore dell’articolo constatava l’assenza di una politica europea comune adeguata. Triton fu il prologo di una lenta ma inesorabile trasformazione di interventi di salvataggio in mare di naufraghi in operazioni poliziesche e sostanzialmente di respingimento, fino all’aberrazione italiana del Patto mefistofelico del 2017 con gli aguzzini libici di Tripoli: soldi, vedette e sostegno politico in cambio di caccia ai migranti da imprigionare, torturare ed estorcere in galere che sono delle fosse dei leoni. Naturalmente con la solita giustificazione virtuosa di combattere il traffico di esseri umani. Una litania ipocrita che ritorna a ogni piè sospinto, tanto più che in ogni consesso internazionale si continua a sostenere che, naturalmente, si hanno a cuore (e che cuori) gli strombazzati e vilipesi diritti umani consacrati dal diritto umanitario internazionale. Mai nel recente passato tanto strombazzati, mai tanto vilipesi.

Foto Agenzia Sintesi

Le migrazioni internazionali, da sempre il miraggio di avventurosi e intraprendenti giovani uomini e donne in cerca di nuovi orizzonti, catalizzate oggi dalla necessità di sopravvivere o vivere decentemente non hanno fatto che moltiplicarsi[3], e dato il peggioramento prevedibile degli sconvolgimenti climatici e la mancanza di politiche di transizione energetica, agricola, industriale all’altezza delle esigenze di madre Terra, non faranno che aumentare. Tanto più che le siccità e le inondazioni a ripetizione aumentano l’aggressività e la competizione per l’accesso alle più scarse risorse disponibili, e conflitti e guerre causano il degrado ulteriore e la distruzione delle risorse, fughe e abbandono di campi e coltivazioni, un serpente che si morde la coda, un anello di causa-effetto disastroso. Vedi il Sahel in fiamme tra Mali e Burkina Faso.

Eppure ormai il “mai più muri” che sembrava scontato dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989 è cautamente ma nemmeno tanto superato. Nel Consiglio Europeo di inizio febbraio u.s. si è ventilata la possibilità di erigerne anche altri (Austria, Polonia, Bulgaria tra i candidati), ma d’altra parte che ha fatto Israele nel 2002? E la Grecia? Dopo la conquista di Kabul in Afghanistan il 15 agosto 2021, il timore di un’ondata di arrivi di disgraziati e disgraziate in fuga da est attraverso la Turchia ha consigliato l’allungamento di 40 km del muro di 12,6 km che dal 2016 era stato eretto nella zona di Evros, alla frontiera turca. "Non possiamo aspettare passivamente il possibile impatto", ha detto ieri il ministro della Protezione dei cittadini, Michalis Chrisochoidis, durante una visita nella regione di Evros: i nostri confini rimarranno inviolabili"[4]. Sicurezza, confini inviolabili, i fantasmi si diffondono come un virus super contagioso[5]: muro tra Lituania e Bielorussia, muro tra Polonia e Bielorussia (ma tappeto rosso per i rifugiati ucraini e per fortuna), anche la Lettonia sta erigendo il suo muro, e nel 2020 la Serbia ha cominciato ad erigerne uno a sud. In controtendenza solo la Slovenia abbatte la sua barriera alla frontiera con la Croazia, costruita all’epoca della grande migrazione dalla Siria. Il nuovo governo a Lubiana si è reso conto che non solo era una sconcezza e non impediva affatto l’arrivo di migranti, ma anche dannoso e aveva provocato la “morte di uomini e animali” (ibid.). Ci sono poi i muri di Ceuta e Melilla, retaggio coloniale spagnolo, ai confini del Marocco, che tante tragedie umane ha provocato anche recentemente e quello che non sarebbe un muro ma lo è diventato, cioè il Mediterraneo, che alberga ormai sui suoi fondali non decine di migliaia ma forse più di centomila scheletri umani. Quasi ogni settimana se ne aggiungono, ultimo quello di due giorni fa, 26 febbraio 2023, di fronte a Crotone: 64 cadaveri e decine di “dispersi”, per non dire di altri morti. 

Muro in Grecia

 

Ma i fantasmi della intangibilità dei propri confini e il nazionalismo che si sono diffusi a tappeto negli ultimi 30 anni fomentati dall’alto, dilagano anche in Africa. Più di 600 migranti provenienti da almeno dieci paesi subsahariani sono stati respinti dall’Algeria e sono arrivati a piedi al confine con il Niger[6]; anche in Marocco, un abituale canale di passaggio verso l’Europa, gli stranieri del sud africano non sono più graditi e sopravvivono in tendopoli costruite con sacchi della spazzatura e cartone nella periferia di Casablanca, sui binari di una tranvia in costruzione[7]

 

Migranti tra Algeria e Niger, foto A.P.

E la settimana scorsa il presidente della Tunisia Kais Saied ha scatenato una caccia all’ “uomo nero” con le sue inaccettabili dichiarazioni: la Tunisia non vuole diventare un paese africano (!) snaturando le sue radici arabe e musulmane, i migranti sono violenti e criminali, si moltiplicheranno a scapito degli autoctoni, insomma sono la radice di tutti i mali. 

 

Il Presidente tunisino presiede il Consiglio di Sicurezza Nazionale

Saied echeggia analoghi clichés pronunciati in questi ultimi decenni a iosa, ad esempio in Italia[8], un “paese razzista” secondo la pallavolista Paola Egonu (e concordo). Al diavolo le Convenzioni di Ginevra, il diritto umanitario internazionale, il diritto del mare. In Italia il decreto legge 1/2023 contro la ricerca e soccorso in mare delle navi delle ONG che si spendono in missioni sfiancanti, ha tutti i profili di incostituzionalità e viola sia il diritto del mare, sia il diritto di chi aspira a chiedere l’asilo, richiesta che dovrebbe essere esaminata comunque, ma è già stata approvato alla Camera dei Deputati e sarà approvato al Senato. Flebili obiezioni dalla UE. 

Migranti a Ouled Zian, Casablanca, foto Nadia Ben Mahfoudh

Per quanto riguarda l’Europa, poi, l’invecchiamento della popolazione autoctona e la bassa natalità suggerirebbero politiche di apertura all’immissione di corroboranti flussi migratori di giovani motivati, alcuni qualificati altri meno, ma tutti pronti ad imparare e formarsi professionalmente, con prole certamente più numerosa delle giovani coppie europee, almeno in media. Chi pagherà le pensioni dei vecchi nel 2050 ed oltre? Ma gli spettri costruiti in decenni di manipolazione delle coscienze sono resistenti come statue di pietra. Intanto le vere priorità sono trascurate o ignorate, oppure oggetto di un altro tipo di manipolazioni. L’obiettivo di non superare mai il livello di 1,5 gradi Celsius di riscaldamento globale in media sarà mancato quasi certamente, perché si prevede di raggiungerlo, a politiche ambientali immutate, nel 2040[9]: Oggi il riscaldamento prodotto dalle attività umane ha già raggiunto il livello di circa 1°C rispetto al periodo pre-industriale. Nel decennio 2006-2015 la temperatura è cresciuta di 0,87°C (±0,12°C) rispetto al periodo pre-industriale (1850–1900). Se questo andamento di crescita della temperatura dovesse continuare immutato nei prossimi anni, il riscaldamento globale prodotto dall’uomo raggiungerebbe 1,5°C intorno al 2040. Ma si continua a cercare e sfruttare nuovi giacimenti di gas e petrolio anche in zone che dovrebbero rimanere santuari protetti (Mozambico, RDC, Uganda-Tanzania, Senegal, in Africa dove i cambiamenti climatici sono più minacciosi). E i grassi introiti di TotalEnergies o di Exxon Mobil o di ENI ingrassano ulteriormente il mercato finanziario, non finanziano certo la transizione alle energie pulite. O la guerra in Ucraina, grande affare.

Acquedotti italiani colabrodo, regione per regione (foto articolo nota 10)

E l’acqua? Molti paesi europei sono attualmente in crisi idrica, vedi Italia, Francia, UK, ma si continua a sprecarla. In Italia gli acquedotti colabrodo vetusti perdono il prezioso liquido da decenni, ultima stima in media il 40% dell’acqua[10], ma chi ha visto investimenti sostanziali nel loro rinnovamento e/o riparazione? Un investimento già stanziato di 900 milioni di euro nel luglio 2022 era ancora da avviare. Il Po è oggi già in condizioni critiche, deficit idrico circa 50%.

 La siccità che moltiplica le crisi umanitarie (e povertà e migrazioni) imperversa in varie regioni del mondo, terribile nel Corno d’Africa, in Somalia si è alla carestia, ma non piove neppure in California o in Uruguay. O si muore di sete, o si muore affogati, perché quando finalmente piove il suolo impermeabilizzato e senza humus non assorbe l’acqua che tutto travolge e distrugge, vedi Pakistan 2022[11]. Penso a tutte le sagge indicazioni per trattenere l’acqua e riuscire a coltivare anche ortaggi imparate in Mali negli anni 1980, ai Pères Blancs, missionari francesi maestri in questo settore. Penso ai cosiddetti sistemi di allerta precoce per evitare le carestie. Poco o niente è sedimentato se non in sporadiche virtuose iniziative. E quanti milioni spesi per finanziare guerre o i muri? O spedizioni di “pace” o interposizione in varie parti del pianeta? Si preferisce accendere micce che funzionano da diversivo, spauracchi ridicoli e criminali: la perdita dell’identità nazionale, l’invasione, la grande sostituzione “etnica”.

Tende di fortuna a Ouled Ziane, Casablanca, foto Nadia Ben Mahfoudh

Nella conclusione al suo saggio Il Disagio della civiltà del 1930, Sigmund Freud scriveva:” Il problema fondamentale della specie umana a me sembra sia questo: se, e fino a che punto, l’evoluzione civile riuscirà a padroneggiare i turbamenti della vita collettiva provocati dalla pulsione aggressiva e autodistruttiva degli uomini…Gli uomini adesso hanno esteso talmente il proprio potere sulle forze naturali, che giovandosi di esse sarebbe facile sterminarsi a vicenda, fino all’ultimo uomo. Lo sanno, donde buona parte della loro presente inquietudine, infelicità e apprensione. E ora c’è da aspettarsi che l’altra delle due “potenze celesti”, l’Eros eterno, farà uno sforzo per affermarsi nella lotta con il suo avversario parimenti immortale (Thanatos). Ma chi può prevedere se avrà successo, e quale sarà l’esito?”


 



[1] https://www.lemonde.fr/idees/article/2013/10/17/la-non-politique-migratoire-de-l-europe_3497994_3232.html

[2] https://www.ilpost.it/2015/04/20/differenze-triton-mare-nostrum/

[3] https://www.pewresearch.org/fact-tank/2022/12/16/key-facts-about-recent-trends-in-global-migration/

[4] https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2021/08/21/grecia-muro-anti-migranti-di-40-km-a-confine-con-turchia_05059770-22e0-444d-90c4-2dba00f490c2.html

[5] https://www.eunews.it/2022/09/23/lituania-polonia-barriere-confine-bielorussia-slovenia-smantella-muri-anti-migranti/

[6] https://www.rfi.fr/fr/afrique/20220920-une-nouvelle-vague-de-plus-de-600-migrants-refoul%C3%A9s-d-alg%C3%A9rie-arrive-au-niger

[7] https://www.rfi.fr/fr/podcasts/reportage-afrique/20230212-maroc-le-calvaire-des-migrants-subsahariens-refoul%C3%A9s-%C3%A0-casablanca

[9] https://ipccitalia.cmcc.it/ipcc-special-report-global-warming-of-1-5-c/

[10] https://ambientenonsolo.com/acquedotti-colabrodo-nei-comuni-italiani/

[11] https://www.rainews.it/photogallery/2022/09/alluvioni-un-terzo-del-pakistan--sottacqua-pi-di-3-milioni-di-bambini-in-pericolo-db9117aa-a8c8-49fd-ae86-815c9a5bc670.html