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lunedì 11 maggio 2020

CAFFE' CONFINAMENTO RICETTA INEDITA


CAFFE' A BAGNOMARIA! NEW!


Fornello del ripiano vetroceramica bruciato

Grazie ai due mesi passati in un monolocale di Lione dotato di vari confort moderni ma con un difettuccio a mio avviso non da poco, vale a dire assenza di abituale cucina economica dotata di fornelli che cuocciono gli alimenti con la ancestrale risorsa della fiamma, scoperta umana fondamentale, con fornelli facili da usare, ho avuto modo di arrivare a scoprire una ricetta che  ho deciso di rivelare.

In detto monolocale l'angolo cucina è dotato di futuribile ripiano in splendente vetroceramica sulla cui levigata superficie beige sono disegnati quattro cerchi di diametro diverso che riscaldano per induzione schiacciando l' accensione e  poi tondini con segni di più o meno aritmetici per aumentare o diminuire il calore. Facile in teoria ma vacci a capire come dosare i numeri a seconda delle vivande. Infatti ho capito come usarli dopo vari classici tentativi/errori, tra i quali una pentola trascurata a vantaggio di interessante lettura che ha provocato una orribile e ancora visibile orma scura ad anelli concentrici su uno dei cerchietti prima tutti impeccabil; dopo ore di strofinamenti con morbidissimi tessuti imbevuti di diavolerie del supermercato e infine di sapone di Marsiglia, le cicatrici sono ancora evidenti.
Premessa questa a mo' di presentazione: detesto queste inutili se pur eleganti innovazioni. C'è il fuoco, funziona da millenni, che bisogno c'è di elucubrare nuove diavolerie pure delicate da maneggiare?
Arrivo però al dunque: tale ostico elettrodomestico  mi ha permesso di scoprire una nuova ricetta per rallegrare il mattino degli amanti del caffè tra i quali mi anmovero: il caffè a bagnomaria, che non bolle e conserva tutta la sua fragranza. Io lo ammorbidisco con cacao amaro, ovviamente optional.
Preparazione:
Prendete una cuccuma con il manico lungo di quelle che si usano in Grecia e Turchia- io non l'ho di rame ma di acciaio inossidabile- metteteci dentro due cucchiaini colmi di caffè ovviamente Arabica, aggiungete almeno un cucchiaino di cacao amaro se amate la cioccolata altrimenti usate tre cucchiaini di caffè, poi mescolando con mestolino di legno aggiungete acqua fresca q.b. a seconda che vi piaccia più o.meno denso, e immergete la cuccuma piena in una casseruola con acqua calda avviata a bollore. Rimestate dolcemente di tanto in tanto mentre apparecchiate e lasciate sul fuoco qualche minuto mentre l'acqua bolle abbassando il fuoco (se lo avete) o il calore comunque.
Il caffè si raddensera' leggermente; togliete dal fornello, macchiate a piacere con latte intero tiepido e gustate. Eccezionale!

Forse ci si chiederà: perché non mettere direttamente la cuccuma sul fornello?  Qui cade l'asino. Ho inventato il metodo costretta dalle circostanze. La prima mattina del soggiorno nel monolocale misi tranquillamente la cuccuma piena sul cerchietto fatale inserendo il 5 come possibile calore moderato ma immantinente il 5 si trasformò in una F che indicava errore dato che la piastra rimaneva fredda. Ritirata la cuccuma spento ordigno e riacceso, ripetutamente, niente da fare. Il proprietario avvisato sentenziava: forse la superficie del fondo della cuccuma non è liscio. Un controllo rivelava scanalatura compromettente. Ecco la ragione. A questo punto il lampo: immersione in acqua bollente in casseruola con fondo piattissimo.
Ottimo risultato, caffè quasi migliore a bagnomaria. Provare per credere..



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