AH, TU FAIS L’HUMANITAIRE!
RIFUGIATI SIRIANI
" Ah! Tu fais l'humanitaire!" La
frase, pronunciata da un galante spagnolo francofono che mi aveva abbordato
al ristorante accendendomi il sigaro
qualche anno fa, a Malaga, mi era suonata quasi offensiva. Che la cooperazione
allo sviluppo in cui ero professionalmente e umanamente impegnata da molti anni
potesse essere percepita e interpretata come “aiuto umanitario”, un tendere la
mano compassionevole agli “sfortunati” del pianeta, mi appariva come un falso
ideologico, una stortura. Il fine di una cooperazione sana con i paesi
dell’Africa , del Sud-Est asiatico o dell’America del Sud è la fine del bisogno dell’aiuto, e gli
strumenti sono la formazione, l’incremento delle risorse autoctone, lo sviluppo
delle potenzialità culturali ed economiche, e infine l’autonomia. Questo ho
imparato e perseguito dalla fine degli anni ’70 in poi, e a questa impostazione
del mio lavoro mi sono attenuta. Facevano eccezione i disastri naturali, durante
i quali l’aiuto d’emergenza era d’obbligo, e le crisi belliche, che erano all’epoca
abbastanza circoscritte e spesso conseguenza
di convulsioni post-coloniali (Congo, Biafra, Algeria tra le altre). Ma
appunto si trattava di eccezioni.
Il panorama ha cominciato a cambiare
dall’inizio degli anni ’90 con la crisi Jugoslava, con il crollo del regime di
Enver Hoxa in Albania e con la prima guerra del Golfo, che ha iniziato la
demolizione sistematica dell’Irak, poi proseguita a partire dal 2003. I
conflitti locali si sono moltiplicati e sono diventati quasi endemici: l’eterna guerra in Palestina che sembrava in
via di soluzione dopo Oslo si è riaperta più virulenta e sanguinosa che mai,
eternizzando i compiti dell’Agenzia post-guerra mondiale UNRWA, i Balcani dovevano risanare le proprie ferite
recenti, la guerra in Sri Lanka si era riaccesa tra cingalesi e le Tigri Tamil,
è cominciata la saga Afgana e quella Pakistana delle “aree tribali” del
Waziristan, la Cecenia si è infiammata e
Grozny é stata rasa al suolo o quasi, e infine la Birmania della dittatura, la crisi
nel sud delle Filippine a Mindanao (che pare risolta a partire da pochi giorni
fa), la guerra in Somalia, il conflitto
Touareg riesploso nel 1990, il
genocidio Tutsi in Rwanda, la guerra in Burundi, la guerra in Costa d’Avorio,
nella Repubblica Democratica del Congo, nel Congo-Brazzaville, e mi fermo
perché la lista dà le vertigini.
Per una guerra che finiva, come in Mozambico prima e in Angola poi, cinque ne
cominciavano. Questa tendenza ha provocato un brusco aumento dell’esborso finanziario dei donatori internazionali verso
“l’emergenza” a discapito dello
“sviluppo”, e il nascere e crescere di ONG specializzate nella cosiddetta emergenza
e nella captazione delle crescenti risorse finanziarie ad essa consacrate. E si
è sviluppato un fiorente mercato di corsi, work-shops e masters di conflict-resolution
presso Istituti che assumevano
neo-esperti che a malapena avevano messo
i piedi nei paesi di cui discettavano.
Si è parallelamente sviluppata una neo-lingua per lo più anglosassone:
diritto a proteggere (Right2Protect), acronimi come SGBV, sexual and
gender-based violence, eccetera. Grande successo dei “diritti umani” quanto più
essi erano calpestati.
Il
numero dei rifugiati e dei cosiddetti “I.D.P.’s”, persone sfollate nel proprio
paese che non possono neppure beneficiare dell’aiuto dell’Alto Commissariato
per i Rifugiati, UNHCR, è aumentato spaventosamente, e parallelamente si è
dilatata tutta un’industria umanitaria,
una macchina apparentemente indispensabile che è frutto di un gigantesco fallimento
politico: quello delle Nazioni Unite e degli strumenti del Diritto
Internazionale ad assicurare una soluzione non guerreggiata dei conflitti mondiali,
inter-statali e civili e quello nostro,
dei popoli che non riescono a ribellarsi a guerre imposte per interessi di
élites del potere. Trionfo della
stoltezza umana, e vittoria del commercio internazionale delle armi e di tutti
i traffici loschi che prosperano all’ombra delle guerre e le fomentano.
Sono riflessioni che faccio
da tempo, e che sono state riaccese dalla lettura di un articolo del Guardian
del 28 febbraio 2014 a firma David Miliband
, direttore dell’ International Rescue Committee :" It’s time to reassess
the goals of humanitarian aid", è tempo di riesaminare gli obiettivi
dell’aiuto umanitario (https://www.google.it/#q=It%27s+time+to+reassess+the+goals+of+humanitarian+aid+).
Si inizia evocando la spaventosa realtà della
proliferazione di vittime civili dei
conflitti, di rifugiati e sfollati, della lacerazione e distruzione di
compagini sociali e statuali . “In 2005, just 20% of the global poor were in conflict-affected and fragile
states. Today that
figure is 50% and set to
rise to more than 80% in 2025.”
Raggela e
stupisce quella fredda proiezione statistica di aumento dei “poveri globali”,
altro bel neologismo, che vivranno in stati fragili e sconvolti da conflitti
nel 2025: si prevede già, non ci è dato di sapere sulla base di quali elementi,
che se nel 2014 sono il 50%, saranno ben l’80% tra 11 anni. Destino
ineluttabile? Pare di si, secondo Miliband. E quello che fa indignare ancora di
più è il paragrafo che segue e che traduco letteralmente: “ Per molti anni si è discusso sulla distinzione convenzionale
tra aiuto umanitario, che risponde alle emergenze causate da guerre e disastri
naturali e l’approccio allo sviluppo, che a lungo termine cerca di contrastare
la povertà. Quando la maggioranza dei poveri globali vivono in stati fragili e
quando i rifugiati in media passano 20 anni lontano dai loro paesi, la
distinzione si è già dissolta di fatto, eppure è questa l’impostazione che
regola ancora le istituzioni che si occupano di tale lavoro.” (For many years, people have questioned the
conventional distinction between the humanitarian system that responds to
emergencies caused by wars and natural disasters, and the development community
that, in the longer term, seeks to tackle poverty. When the majority of the global
poor live in fragile states, and when the average refugee spends nearly 20 years outside their home
country, the
distinction has in reality dissolved – yet it still conditions many of the
institutions that govern this work).
Truppe AMISOM (in Somalia)
Le conseguenze
da trarre da questa e dalle considerazioni che seguono (quali siano i “ moderni
bisogni” dei rifugiati, come sovvenire in modo più adeguato alle loro esigenze,
quasi fossero clienti da soddisfare meglio
in avvenire) sono lapalissiane: bisogna sviluppare e rendere più efficiente la macchina umanitaria, moltiplicarne le
risorse, raffinarne gli strumenti. E anche i concetti e le parole per
esprimerli. Ecco quindi che, accanto agli Obiettivi del Millennio del 2015, che
molti paesi non raggiungeranno e che ancora avevano una “antiquata” aria
sviluppistica, spuntano gli Hugo’s , Humanitarian
Goals, gli obiettivi umanitari. Su cui presumibilmente indire conferenze
internazionali con esperti ad hoc, lautamente pagati. Più catastrofi politiche,
più bisogni, più carta straccia per definirli e più fondi. E la maggioranza di chi soffre di tali
sconvolgimenti sono i civili ormai: “In Iraq, Libya, Somalia, Syria and Zimbabwe, an average of 75% of the
entire population have been directly affected” (In Irak, Somalia, Siria e
Zimbabwe in media il 75% della popolazione è stata coinvolta direttamente).
Tralasciando l‘aspetto dei disastri ambientali e climatici, anche quelli in crescente misura risalenti a scelte
dissennate umane, anzi, disumane.
Peccato che a
tale creatività linguistica non si affianchi una altrettanto fervida
immaginazione diplomatica, che punti invece ad una diminuzione del tasso di
conflittualità e della febbre guerrafondaia questa si, globale. Peccato che il
presidente del Sudan Omar El Bashir sia ancora imperturbabile al suo posto
quando cinque anni fa il Tribunale
Penale Internazionale aveva decretato il suo status di criminale di guerra, e
che il presidente del Kenya abbia potuto tranquillamente dimenticare che
avrebbe dovuto recarsi anche lui all’Aia a rendere conto del suo ruolo ( e di
quello del suo vice Ruto) negli eccidi inter-etnici post elezione del 2008. Peccato
che Mr Blair e Mr Bush siano a piede
libero nonostante i crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Irak.
Non so
veramente con quali risorse anche intellettuali si possa combattere questa
discesa agli inferi della ragione, quando un giornale che ho letto per anni e
che stimo può onestamente e senza contestazioni (che io sappia) pubblicare un articolo che ufficialmente
decreta che una situazione già disastrosa, le cui responsabilità sono
discernibili e al 90% politiche, peggiorerà senza fallo e che bisogna
semplicemente attrezzarsi fin da ora a far fronte a ulteriori catastrofi , non
a evitarle.
POMPEI _ Caro Diego Marmo Assessore GIUSTO ottimo inizio ripar AZZZIONE grazie URGE stop TORTORATURA ai Roberto Mancini ai Meucci e af FINI come HAR Husserl Andrea Rossi . HAR realizza TRI voluzione ECAT Fusione Fredda & REFLUOPETROLIO . Le ECOBALLE di Campania bastano ( se rinasce REFLUOPETROLIO anti vermo valori zza tori ) per dare a tutta I TAL YA idrocarburi per almeno 3 anni . La CAMORRA ( medesimi MOKBEL Farinacci Bombacci pure in divisa Finanza ROSSE Nere GUARDIE Gialle ROSSONERE - ora in fermo cautelare per MOSE e af FINA ) inflisse TORTORATURA a HAR a Avellino Luogosano come a Caponago E Milan Pavia Lacchiarella . URGE simposio per ri costruire Città Scienza & tutta Campania a NORD & per ri costruire le due isole distrutte a Venezia : il vuoto scatena marea alta VELOCE e causa acqua alta . La mafia MOSE ( molti la considerano la mafia degli Ebrei il Popolo di MOSE' , ma è la mafia di Guglielmo TELL ) racconta voler salvare Venexia & I TAL YA da fine tipo ATLANTIDE proprio col MOSE : PANACEA olio di ricino cura TUTTO , specie dissenso peritonite appendicite . URGE costruire Napoli NUOVA a NORD : NEA NEA POLIS . NON a casa Pound Calderoli Salvini Maroni ma a nord del Volturno lungi da capricci Vesuvio INCENERITORE pronto BIS eruzione Avellino 5000 anni fa . Può ripetere fra 5000 Ore : immensa gioja x BOSSICI bruciare TERRONI milioni felicitaaa fa impallidire eruzione 79 Plinio Ercolano Pompei . A Luogosano e a Caponago HAR realizzò fabbriche di Impianti REFLUOPETROLIO ANTI VERMO VALORI ZZATORI : tutto IN CENERE Istruttoria Cassa Azione PENDE dal 1992 . Intanto pure a HAR vendetta camorra ha TORTORATE famiglia aziende salute . Ella Marmo GIURISTA sa adire vie legali e trascinare in tribunale CAMMUORRA & Co cosca Sindaco di LUI natia città NUSCO : inflisse TORTORATURA a umanità tutta e in particolare a vittime Terremoto Irpinia incluso TORTORA : Enzo : conferenza stampa Avellino Jolly Hotel avvertì il Popolo :
RispondiElimina" donate via Prefettura sedenò camorra tutto ALE' magna magna Grecia e Magna Grecia " .
Ciriaco De Mita sindaco di Nusco e suo braccio Dx Maurizio Ciriaco Chierici apri pista dei Calta Girijna al Corriere della Sera contro TOBAGI ANTI MAFIOSO inflissero e infliggono TORTORATURA ai Tobagi colleghi e amici . Walter Tobagi aveva capito troppo su STRAGE 12 Dicembre 1969 PIAZZA FONTANA
. . . Tobagi aveva capito troppo su STRAGE 12 Dicembre 1969 PIAZZA FONTANA , sui MENTI COLLEGA Mala Ndrina e terrorismo trans nazionale specie " studenti " Università Pavia Padova Perugia . Allora sindaco di Pavia Cornelio Veltri Elio era e tuttoggi è NDRANGHETA boss . Combutta costante coi boss della mafia Luigi De Magistris ; Leoluca Orlando E Carla Del Ponte . CIN CIN ci incontriamo convivialità presto spero , per preparare 25 Aprile XX Settembre 2015 nuovo sbarco Buona Pasqua SICILIA . Nuova Breccia nella Em Pia porta della tenebra e LIBERAZIONE Buona Pasqua dalla mia natia Bergamo Città dei Mille casa di pena di Enzo Tortora ( di Genova Napoli ) e per altri TORTORATI Grasssie Salumi e caci Ciaolòm : con speranza e amicizia . Cordialità . JAL MOLCA Joseph Arturo Franco Levi attivista MALACHIA Tortora
RispondiElimina| RadicaliMilano @ Gmail.com ; Info @ RadicaliMilano.it ; FrancoLevi @ Tiscali.it ARETS Associazione Radicale Enzo Tortora Sionisti |
a : URP @ Comune.Pompei.Na.it ; ComunePompeiLLPP @ Virgilio.it ; Finanziario @ Comune.Pompei.Na.it |_
_| B"H _ Caro Walker Meghnagi ; caaari Consiglieri & Ciurma , ricevo lettera firmata dal caporal segretario Alfonso Sassun latitace e contumante , tentativo N esimo estorcermi DIRITTI e soldi Euroni 900 novecento . Comunità DEVE a me Eurini novecento miliardi . COSCA Sassoon Sassun Mokbel CFR impone massaggi gradinari e pure segatura FACEBOOK . Chiedo da sempre recuperar diritti , pure grana , per danni morali e materiali inflitti a tutta la Kehillà : metà a me metà ai Cittadini tutti . Document Azzzione MEMORIA FUTURA già distribuita tante copie pronta uscire anche se crepo oggi . URGO diagolo Servizio Sociale Presidente etc per disagio mio grave ( economico e non soltanto ) . Datemi subito il maltolto magari a rate : giustizia a me è il preludio a giustizia per tutti . Massaggi gradinari dal 1978 ( almeno) infertimi causano lesioni gravi permanenti a mie ossa specie a denti e tasche . Sono me l' Ebreo degli Ebrei ben più di Lainati Sergio , rotellina del MECCA nismo stritolante Kehillà grazie al PERESITA genio s OVRA tutto del KKKlan Ingg da Sassun a Roberto Jarach a varj DIGERENTI e responsabile della INSICUREZZA della Comunità , della Città , della Umanità : Doron Mokbel Goshen , peresita di ferro piombo e oro
. . . Doron Mokbel Goshen , peresita di ferro piombo e oro : ha incastrato Sergio Lainati dopo essere stato per oltre 20 anni complice suo e dei suoi digerenti . Noi Ebrei siamo l ' eterno futuro di tutti . La mafia PERESITA è sempre più scatanata , e peggio ancora dopo il pensionamento di SHIracMON PERES MOKBEL . Salumi e caci Ciaolòm Vs Affmo Franco JAL MOLCA Joseph Arturo Levi .
RispondiEliminaa : DESK @ Rabbinato-Milano.it ; Info.sede @ Com-EbraicaMilano.it ; info @ UCEI.it ; Desk @ UCEI.it . . .
| w TRI boom TRI voluzione Buona PASQUA 2015 SICILIA SBARCO da Bergamo mia natia Città
dei Mille con Brivido Umberto MARCO SABA di Bergamo Gerusalemme Firenze Trieste Modena Olbia MarcoSabaIT @ Gmail.Com | +39 3313341239 COSE Centro Orobico Studj Ebraici | Osservatorio ambientale etico | LA BANCA CENTRALE è l'unica persona dalla Legge incaricata di prendere la carta , materiale pregiato , per imbrattarla d'inchiostro e così renderla priva di valore . Istituto Studj Resistenza Amici Europa Libera ISRAEL |www.studimonetari.org | da FrancoLevi @ Tiscali.it | JAL MOLCA Franco Joseph ArturoLevi via Flli Fraschini 007 20142 Milan NO Grato SoglioDiSotto 3492218113 | volpe acerba UVA furba QAEDA ascari PUTIN |
Terra dai fuochi ai CUOCHI W Matteotti Chamish ! M CFR ISM mafia PERES ZAR Morgan JP Stanley AL Akhras ZAR MeysHubLarou Assad UBS CFR Csar Fuehrer Rex Dux FARAONE boss |stato ISL Levante ? giannizzeri PUTINIERI PKK Morgan JP Stanley ZAR domani più di jeri Assad Putin Peres Akhras
| TIMEO DANAOS TEHERUNOS ET DONA PETENTES |
Caro amico Pisapia SINDACO di Milan NO URGE rinvio Festina LENTE Meglio EXPO 2016 con magnetica LEVI tazione MagLEV che EXPO 2015 metro POLPI tana PIOVRA Rognoni Veltri . . .
Mi sembrano commenti assai poco ...pertinenti!!!
RispondiElimina