DIRITTI UMANI VERSIONE
2015 (*)
"When I use a word," Humpty Dumpty
said, in a scornful tone, "it means just what I choose it to mean -
neither more nor less."
1.
Hai il diritto ad avere la casa distrutta da una
bomba in qualsiasi momento qualora uno sconosciuto imperatore e i suoi sgherri decidano di farlo o se un altrettanto
sconosciuto governante del tuo paese cade in disgrazia presso il suddetto
imperatore o uno dei suoi alleati. Hai il diritto inoltre di restare sotto le
macerie della tua casa insieme alla tua famiglia e di crepare sull’istante o in
differita mentre i tuoi vicini sono egualmente sbranati e tutt’ intorno il tuo
quartiere è messo a ferro e a fuoco e raso al suolo in pochi secondi. Hai il
diritto anche di usufruire della moderna tecnica definita “shake’n bake”
nel gergo militare del Pentagono che
consiste nell’uso da parte dei militari a stelle e strisce del fosforo bianco,
vietato dalla convenzione sulle armi chimiche ma astutamente impiegato con
successo, ad esempio, a Falluja nel 2004, per snidare presunti terroristi e civili reali dalle loro case o catapecchie per poi bombardarli con comodo con armi
permesse. Non è stato il fosforo bianco ad ucciderti e quindi non protestare(vedi www.monbiot.com,
Cleansing the stock, 21 Oct. 2014, nota 20).
2.
Hai il diritto di vedere il territorio, lo
stato, plurinazionale o no, cui appartieni e dove vivi, lavori, allevi i tuoi figli, studi, coltivi interessi
e amicizie, coltivi il tuo campo, sgretolarsi e smembrarsi come un castello di
carte sotto i tuoi occhi atterriti e increduli, preda di milizie e eserciti
venuti da non sai dove oppure lo sai e non te ne capaciti, bombardato da
missili teleguidati da migliaia di km di distanza, ha il diritto di constatare
che la tua vita e la tua famiglia e la tua cultura e il tuo mondo se pur riesci
a sopravvivere sono inesorabilmente distrutti e annientati, perché qualcuno ha
deciso che il tuo popolo deve essere respinto “all’età della pietra” (Operation Desert Shield, Operation
Desert Storm, Operation Provide
Comfort I and II, Operation
Southern Watch, Operation Desert
Strike, Operation Northern Watch,
Operation Desert Fox, Operation
Southern Focus, Operation Iraqi
Freedom, Operation New
Dawn….elenco incompleto).
Hai il diritto ad essere cacciato via dal tuo
campicello che produceva quanto ti bastava a nutrire te e la tua famiglia sia
pure a livelli di sussistenza, insieme a migliaia di altri tuoi pari, se il
consiglio d’amministrazione di una mega-impresa transnazionale o i dirigenti di uno stato straniero ritengono ideale la zona in cui abiti per
trasformarla in una immensa piantagione di palma da olio o di soia o di
jatropha e se i governanti del tuo paese
ne ricavano delle grasse bustarelle oltre ai pochi soldi che getteranno nelle
esauste casse dello Stato . Se invece di essere un contadino sei un pescatore
residuale, un relitto di altri tempi quindi, dato che la pesca artigianale è in
corso di estinzione a causa dell’esaurimento delle risorse ittiche e
dell’avvelenamento progressivo dei mari e degli oceani, hai il diritto di
cambiare mestiere se ne sei capace quando il governo dello stato cui appartieni
come cittadino decide di dare in concessione l’area dove operi, vivi, lavori,
allevi i tuoi figli, ami, dove
vorresti spirare in pace in tarda età, a una qualche multinazionale del
petrolio che avrà in concessione migliaia di ettari di terra e di mare per 50
anni esentasse e la licenza di degradare ulteriormente la qualità delle acque.
Hai il diritto di impiccarti se non riesci a sbarcare più il lunario dopo
essere stato licenziato in tronco dall’oggi al domani, aver inutilmente inviato
centinaia di volte il tuo curricolo a centinaia di imprese, aver ricevuto
promesse dilatorie dagli uffici pubblici
e dai servizi sociali cui ti sei rivolto per ottenere un sussidio di
disoccupazione sufficiente alla sopravvivenza almeno fisica, aver mendicato per le strade con
scarso successo ad libitum in
concorrenza accanita con altri colleghi egualmente ridotti sul lastrico, aver
scoperto che sei malato e non riesci a farti curare, e hai questo diritto se
almeno riesci a trovare una corda adatta o una vecchia e resistente cravatta.
Andrai così ad arricchire le grasse statistiche delle “vittime della crisi”
mentre i suoi artefici e responsabili rimpinguano le casseforti delle banche
con i soldi sottratti ai servizi sociali e sanitari che ti hanno condannato a
morte.
Hai il diritto di annegare o morire di ipotermia
in mare come migrante in qualsiasi punto
del Mediterraneo se stai scappando da una qualche dittatura che si è fatta
Stato nel tuo paese di origine dove sei minacciato di morte, se stai inoltre
fuggendo da una guerra o in seguito a calamità naturali o siccità prolungata
hai perduto i tuoi beni, il tuo gregge, le tue misere vacche, le tue capre. Hai
il diritto ad essere torturato in galere straniere nel deserto del Sahara, in
Libia, nel Sinai, mentre stai fuggendo
dalle condizioni summenzionate e farti estorcere i pochi denari che hai addosso
o con le tue urla di dolore obbligare la
tua famiglia a inviarli, e tutto questo con la connivenza di Governi di Stati
leaders dei vecchi Diritti Umani
convenzionali del 1948, ormai obsoleti :
vedi ad esempio “ L’errance d’une blasphémateur, Le Monde, 12 ottobre 2012. Puoi altresì
aspettare per mesi o per anni annidato in boscaglie montagnose in Marocco alle
spalle di Ceuta o camminare per giorni nel deserto di Sonora in Messico per
scagliarti poi sulle barriere metalliche alte dai 4metri (in Messico) ai 3 metri
(a Ceuta e Melilla) sperando di farcela a passare dall’altra parte, in
Spagna o negli Stati Uniti d’America. Dal 1998 al 2004, secondo i dati
ufficiali, lungo il confine tra Stati Uniti e Messico, sono morte in totale
1.954 persone (http://it.wikipedia.org/wiki/Barriera_di_separazione_tra_Stati_Uniti_d%27America_e_Messico)
e almeno 4.000 persone sono annegate nel
tentativo di attraversare lo Stretto di Gibilterra ed entrare illegalmente in Spagna
(http://it.wikipedia.org/wiki/Barriere_di_separazione_di_Ceuta_e_Melilla).
Hai il diritto di farti violentare specialmente se sei donna e giovane in quasi
tutti gli Stati del mondo, in pace o in guerra, in particolare, in guerra da
bande armate e nel quadro di scenari da
genicidio come in Darfur (“They bombed
everything that moved: aerial and military attacks on civilians in Sudan
1999-2013, http://www.sudanbombing.org
) o nella Repubblica Democratica del
Congo (vedi: L'homme qui répare les femmes. Violences sexuelles au Congo. Le combat du docteur Mukwege Broché ,
di Colette
BRAECKMAN ) o nella ex Jugoslavia, mentre
annoiati funzionari strapagati discutono tra lauti pranzi o cene, vertici convegni conferenze incontri
talk-shows tavole rotonde se si tratta esattamente di genocidio, crimini di
guerra gravi, crimini contro l’umanità, o semplicemente danni collaterali. Se
sei un dissidente politico hai il diritto di darti fuoco pubblicamente come in Tibet o in
Xinjiang o in Tunisia o di farti torturare in speciali centri dotati di
tecnologie avanzate dopo essere stato rapito con discrezione senza lasciare
tracce, caricato su un aereo in missione speciale ignorato ufficialmente dalle
Torri di Controllo di grandi aeroporti e fatto sparire, senza avere un habeas corpus,
in spedizioni elegantemente battezzate extraordinary renditions.
Hai il diritto di bere acqua inquinata, fare una
decina di km per arrivare al centro di salute più vicino, restare analfabeta,
sgobbare per almeno 18 ore al giorno se sei una donna povera in un paese
africano o in India o in altre centinaia di periferie del mondo, hai diritto a non riuscire a far studiare i tuoi
figli perché la scolarizzazione è un
lusso inattingibile a dispetto di tutte le mete e le dichiarazioni di Unicef,
Unesco e affini, hai il diritto di morire di parto sfiancata da una decina di
gravidanze perché non hai accesso a mezzi di contraccezione, hai infine il
diritto di schiattare sotto le percosse di tuo marito o del tuo amante o
cliente occasionale.
Hai poi altri diritti secondari: farti
sparare alle spalle per una infrazione
stradale specialmente se sei un giovane maschio che ha un colore della pelle
che non piace a qualche poliziotto, marcire in qualche braccio della morte per
anni prima di decedere con iniezione letale su una comoda poltrona se non hai i
soldi per pagarti un buon avvocato, crepare di silicosi dopo dieci anni passati
in miniera o saltare per aria su una
mina antiuomo seminata su un sentiero di campagna dove passi con le tue capre,
soffocare d’asma per la qualità schifosa dell’aria a New Delhi o a Pechino o a
Manila o in centinaia di altri luoghi di questo atomo opaco del male (come lo
definiva Giovanni Pascoli buon’anima)
che veleggia minuscolo nello spazio, c’è da augurarsi unico pianeta popolato da una genia così malefica da non accorgersi
di essere diventata un’ infezione letale per la sua stessa sopravvivenza sulla
Terra che, si spera, se ne sbarazzerà appena possibile salvo un’improbabile
resipiscenza e cancellazione dei suddetti diritti (dall’alto) o di una
altrettanto improbabile ma salvifica rivoluzione (dal basso).
(*) Tra i tanti possibili riferimenti, vedi anche "Haiti, l'impostura umanitaria", sul numero di novembre 2016 di Le Monde Diplomatique e Antonio Gambino, L'imperialismo dei diritti umani, 2001.
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