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sabato 11 aprile 2015

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DIRITTI UMANI 2015


DIRITTI UMANI VERSIONE 2015 (*)


"When I use a word," Humpty Dumpty said, in a scornful tone, "it means just what I choose it to mean - neither more nor less."

 

1.       Hai il diritto ad avere la casa distrutta da una bomba in qualsiasi momento qualora uno sconosciuto imperatore e i suoi sgherri  decidano di farlo o se un altrettanto sconosciuto governante del tuo paese cade in disgrazia presso il suddetto imperatore o uno dei suoi alleati. Hai il diritto inoltre di restare sotto le macerie della tua casa insieme alla tua famiglia e di crepare sull’istante o in differita mentre i tuoi vicini sono egualmente sbranati e tutt’ intorno il tuo quartiere è messo a ferro e a fuoco e raso al suolo in pochi secondi. Hai il diritto anche di usufruire della moderna tecnica definita “shake’n bake” nel  gergo militare del Pentagono che consiste nell’uso da parte dei militari a stelle e strisce del fosforo bianco, vietato dalla convenzione sulle armi chimiche ma astutamente impiegato con successo, ad esempio, a Falluja nel 2004, per snidare presunti terroristi  e civili reali dalle loro case o catapecchie  per poi bombardarli con comodo con armi permesse. Non è stato il fosforo bianco ad ucciderti e quindi non protestare(vedi  www.monbiot.com, Cleansing the stock, 21 Oct. 2014, nota 20).



2.       Hai il diritto di vedere il territorio, lo stato, plurinazionale o no, cui appartieni e dove vivi, lavori,  allevi i tuoi figli, studi, coltivi interessi e amicizie, coltivi il tuo campo, sgretolarsi e smembrarsi come un castello di carte sotto i tuoi occhi atterriti e increduli, preda di milizie e eserciti venuti da non sai dove oppure lo sai e non te ne capaciti, bombardato da missili teleguidati da migliaia di km di distanza, ha il diritto di constatare che la tua vita e la tua famiglia e la tua cultura e il tuo mondo se pur riesci a sopravvivere sono inesorabilmente distrutti e annientati, perché qualcuno ha deciso che il tuo popolo deve essere respinto “all’età della pietra” (Operation Desert Shield, Operation Desert Storm, Operation Provide Comfort I and II, Operation Southern Watch, Operation Desert Strike, Operation Northern Watch, Operation Desert Fox,  Operation Southern Focus, Operation Iraqi Freedom, Operation New Dawn….elenco incompleto).



       Hai il diritto ad essere cacciato via dal tuo campicello che produceva quanto ti bastava a nutrire te e la tua famiglia sia pure a livelli di sussistenza, insieme a migliaia di altri tuoi pari, se il consiglio d’amministrazione  di una mega-impresa transnazionale o i dirigenti  di uno stato straniero  ritengono ideale la zona in cui abiti per trasformarla in una immensa piantagione di palma da olio o di soia o di jatropha  e se i governanti del tuo paese ne ricavano delle grasse bustarelle oltre ai pochi soldi che getteranno nelle esauste casse dello Stato . Se invece di essere un contadino sei un pescatore residuale, un relitto di altri tempi quindi, dato che la pesca artigianale è in corso di estinzione a causa dell’esaurimento delle risorse ittiche e dell’avvelenamento progressivo dei mari e degli oceani, hai il diritto di cambiare mestiere se ne sei capace quando il governo dello stato cui appartieni come cittadino decide di dare in concessione l’area dove operi, vivi, lavori, allevi i tuoi figli, ami, dove  vorresti spirare in pace in tarda età, a una qualche multinazionale del petrolio che avrà in concessione migliaia di ettari di terra e di mare per 50 anni esentasse e la licenza di degradare ulteriormente  la qualità delle acque.



       Hai il diritto di impiccarti  se non riesci a sbarcare più il lunario dopo essere stato licenziato in tronco dall’oggi al domani, aver inutilmente inviato centinaia di volte il tuo curricolo a centinaia di imprese, aver ricevuto promesse dilatorie dagli  uffici pubblici e dai servizi sociali cui ti sei rivolto per ottenere un sussidio di disoccupazione sufficiente alla sopravvivenza almeno  fisica, aver mendicato per le strade con scarso successo ad libitum  in concorrenza accanita con altri colleghi egualmente ridotti sul lastrico, aver scoperto che sei malato e non riesci a farti curare, e hai questo diritto se almeno riesci a trovare una corda adatta o una vecchia e resistente cravatta. Andrai così ad arricchire le grasse statistiche delle “vittime della crisi” mentre i suoi artefici e responsabili rimpinguano le casseforti delle banche con i soldi sottratti ai servizi sociali e sanitari che ti hanno condannato a morte.



       Hai il diritto di annegare o morire di ipotermia in mare come migrante  in qualsiasi punto del Mediterraneo se stai scappando da una qualche dittatura che si è fatta Stato nel tuo paese di origine dove sei minacciato di morte, se stai inoltre fuggendo da una guerra o in seguito a calamità naturali o siccità prolungata hai perduto i tuoi beni, il tuo gregge, le tue misere vacche, le tue capre. Hai il diritto ad essere torturato in galere straniere nel deserto del Sahara, in Libia, nel Sinai,  mentre stai fuggendo dalle condizioni summenzionate e farti estorcere i pochi denari che hai addosso o  con le tue urla di dolore obbligare la tua famiglia a inviarli, e tutto questo con la connivenza di Governi di Stati leaders dei vecchi  Diritti Umani convenzionali  del 1948, ormai obsoleti : vedi ad esempio “ L’errance d’une blasphémateur, Le Monde, 12 ottobre 2012.  Puoi  altresì aspettare per mesi o per anni annidato in boscaglie montagnose in Marocco alle spalle di Ceuta o camminare per giorni nel deserto di Sonora in Messico per scagliarti poi sulle barriere metalliche alte dai 4metri (in Messico)  ai 3 metri  (a Ceuta e Melilla) sperando di farcela a passare dall’altra parte, in Spagna o negli Stati Uniti d’America. Dal 1998 al 2004, secondo i dati ufficiali, lungo il confine tra Stati Uniti e Messico, sono morte in totale 1.954 persone (http://it.wikipedia.org/wiki/Barriera_di_separazione_tra_Stati_Uniti_d%27America_e_Messico) e almeno 4.000 persone sono  annegate nel tentativo di attraversare lo Stretto di Gibilterra ed entrare illegalmente in Spagna (http://it.wikipedia.org/wiki/Barriere_di_separazione_di_Ceuta_e_Melilla).

                                                                                                                                                       

        Hai il diritto di farti violentare  specialmente se sei donna e giovane in quasi tutti gli Stati del mondo, in pace o in guerra, in particolare, in guerra da bande armate e nel quadro di scenari  da genicidio come in Darfur  (“They bombed everything that moved: aerial and military attacks on civilians in Sudan 1999-2013, http://www.sudanbombing.org )  o nella Repubblica Democratica del Congo (vedi: L'homme qui répare les femmes. Violences sexuelles au Congo. Le combat du docteur Mukwege Broché , di  Colette BRAECKMAN ) o nella ex Jugoslavia, mentre annoiati funzionari strapagati discutono tra lauti pranzi o cene,  vertici convegni conferenze incontri talk-shows tavole rotonde se si tratta esattamente di genocidio, crimini di guerra gravi, crimini contro l’umanità, o semplicemente danni collaterali. Se sei un dissidente politico hai il diritto di  darti fuoco pubblicamente come in Tibet o in Xinjiang o in Tunisia o di farti torturare in speciali centri dotati di tecnologie avanzate dopo essere stato rapito con discrezione senza lasciare tracce, caricato su un aereo in missione speciale ignorato ufficialmente dalle Torri di Controllo di grandi aeroporti e  fatto sparire, senza avere un habeas corpus, in spedizioni  elegantemente battezzate  extraordinary renditions.



        Hai il diritto di bere acqua inquinata, fare una decina di km per arrivare al centro di salute più vicino, restare analfabeta, sgobbare per almeno 18 ore al giorno se sei una donna povera in un paese africano o in India o in altre centinaia di periferie del mondo, hai  diritto a non riuscire a far studiare i tuoi figli perché la scolarizzazione è  un lusso inattingibile a dispetto di tutte le mete e le dichiarazioni di Unicef, Unesco e affini, hai il diritto di morire di parto sfiancata da una decina di gravidanze perché non hai accesso a mezzi di contraccezione, hai infine il diritto di schiattare sotto le percosse di tuo marito o del tuo amante o cliente occasionale.



        Hai poi altri diritti secondari: farti sparare  alle spalle per una infrazione stradale specialmente se sei un giovane maschio che ha un colore della pelle che non piace a qualche poliziotto, marcire in qualche braccio della morte per anni prima di decedere con iniezione letale su una comoda poltrona se non hai i soldi per pagarti un buon avvocato, crepare di silicosi dopo dieci anni passati in miniera  o saltare per aria su una mina antiuomo seminata su un sentiero di campagna dove passi con le tue capre, soffocare d’asma per la qualità schifosa dell’aria a New Delhi o a Pechino o a Manila o in centinaia di altri luoghi di questo atomo opaco del male (come lo definiva  Giovanni Pascoli buon’anima) che veleggia minuscolo nello spazio, c’è da augurarsi unico pianeta popolato da una genia così malefica da non accorgersi di essere diventata un’ infezione letale per la sua stessa sopravvivenza sulla Terra che, si spera, se ne sbarazzerà appena possibile salvo un’improbabile resipiscenza e cancellazione dei suddetti diritti (dall’alto) o di una altrettanto improbabile ma salvifica rivoluzione (dal basso).


(*) Tra i tanti possibili riferimenti, vedi anche "Haiti, l'impostura umanitaria", sul numero di novembre 2016 di Le Monde Diplomatique e Antonio Gambino, L'imperialismo dei diritti umani, 2001.


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