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lunedì 22 gennaio 2018

NELL' INFERNO DI DANDORA 2

NELL'INFERNO DI DANDORA (SECONDA PARTE)

Map of Dandora dumping site, John Osogo Rd, Nairobi, Kenya

Questi risultati "anche più impressionanti di quanto si potesse ipotizzare" - nelle parole del Direttore PNUE dell'epoca - auspicavano "un intervento immediato per prevenire la sovraesposizione cronica della popolazione all'inquinamento ambientale". ....

In seguito al Rapporto del PNUE,  il Ministero dell'Ambiente  aveva annunciato che la discarica sarebbe "stata bloccata" per essere trasferita "entro due anni" altrove, più a est della capitale, e affermava senza ironia che DANDORA avrebbe potuto diventare " un luogo di svago (loisirs)".
Dopo anni di diatribe tra il governo e la municipalità di Nairobi il progetto è stato definitivamente affossato nel 2014, ufficialmente per il veto dell'Aviazione civile e delle autorità aeroportuali e il timore che i marabu' attratti dal pattume mettessero in pericolo i voli.
In dicembre (2017) il nuovo governatore di Nairobi Mike Sonko ha annunciato un piano per installare " un impianto gigante di riciclaggio" a Dandora. Niente chiusura dunque. Ciò che lo preoccupava soprattutto erano i rifiuti deposti un po' dappertutto nelle strade della capitale. Con le sue Squadre di Recupero di Sonko (Sonko Rescue Teams) in uniforme rossa moltiplica gli interventi di pulizia in città. Nelle settimane scorse ha fatto sgomberate uno degli accessi alla discarica che era ostruito dai rifiuti  in modo che i camion possano  continuare ad affluire e scaricare. Mike Sonko ha ignorato le richieste di Le Monde (di concedere un'intervista).

Il governatore, il cui nome significa "il boss" o " il riccone", ha una reputazione sinistra. Molto popolare tra i più poveri, ha fatto fortuna con i matatu, le camionette di trasporto collettivo che intasano la circolazione. Si sospetta che abbia avuto le mani in pasta in vari traffici tra cui quello della droga, il che ha sempre smentito. Durante la sua campagna elettorale nell'estate (2017) aveva promesso "acqua pura" e " fine della corruzione".

La corruzione. Secondo Jack è la corruzione che spiega l'inazione delle autorità. "Dandora è un grossissimo business", conferma Zaccaria che asserisce di guadagnare circa 300 scellini, 2,40 € al giorno. Il capo gang racconta che " la concorrenza è feroce" tra le decine di intermediari che organizzano la rivendita dei rifiuti setacciati nella discarica.

Un altro camion stracolmo arriva. "Gli intrecci affaristici appartengono a loro" affermano Jack e Zaccaria, " a dei politici di primo piano di Nairobi'. Chi? " Niente nomi (No names). Persone molto potenti". Un politico soltanto ha osato denunciare questa situazione. È stato ucciso." ricorda Jack.  Si chiamava Melitus Mugabe Were. Nato a Dandora, difensore degli abitanti delle bidonvilles nel Consiglio Municipale di Nairobi, è stato assassinato il 29 gennaio 2008, un mese dopo la sua elezione    al Parlamento. " Nell'agosto 2014 due membri di una gang mi hanno minacciato con le armi puntate" afferma un attivista fautore della chiusura del sito. " Mi hanno detto che se non la smetto la pagherò con la vita".
..." La rivalità tra le gang è forte....ogni zona ha la sua gang", ammette Zaccaria, il capo dei disoccupati milionari, senza aggiungere che fa dei morti. "La polizia non osa mettere piede qui" dice Jack a quattr'occhi. Molti dei  miei amici d'infanzia sono morti..a volte per delle storie di furti, a volte per la polizia". Jack menziona anche gli stupri, la prostituzione e la droga come presenze quotidiane del ghetto. " La maggioranza dei giovani si vergogna di abitare qui". Per offrire loro un'alternativa Jack ha fondato nel 2016 l'associazione "Mtoto wa Dandora", i bambini di Dandora. Questo nome è dipinto  a lettere gialle sulla facciata azzurro cielo di una baracca di lamiera nel cuore della bidonville. I programmi sono descritti nell'ingresso: arte e musica, educazione, ambiente, sport, emancipazione femminile...
Un centinaio di ragazzini " dai 5 ai 13 anni, dopo è troppo tardi" frequenta l'associazione assiduamente. Una decina tra loro ha potuto lasciare a settembre la bidonville grazie al sostegno della ONG svedese Globetree- sono saliti in cattedra per raccontare la loro vita a Dandora nelle scuole di Stoccolma e della sua periferia. "Un sogno" che Jack prevede di replicare nel 2018.

Sulla sua montagna di detriti anche Zaccaria ha un sogno: partire di qui per lanciare un suo business. Non ha ancora l'idea, ma questa verrà quando ci saranno i soldi. E nel frattempo Jack chiede: "Non finite di consumare i pasti quando prendete l'aereo".

Chi legge in Italia e non solo queste righe non potrà non pensare alle centinaia di discariche che avvelenano aria acqua e suolo un po' dappertutto e che sono non solo tollerate ma protette dai grossi giri d'affari di mafiosi d'ogni risma e colore quasi sempre in combutta con " gli intoccabili e insospettabili" del mosaico malato del Potere locale e nazionale.





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