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venerdì 22 novembre 2013

Traduzione Sonetto XVIII di W. Shakespeare

Sonetto XVIII

Shall I compare thee to a summer’s day?

 
 
Albero di Ceibo
 

Dovrò paragonarti a un dì d’estate?
Maggior bellezza hai tu, e più soffusa
Sui germogli di maggio il vento infuria
E troppo breve estate passa e fugge.

L’occhio del sole a volte brucia ed arde
Troppo intenso, e il suo viso d’oro imbruna
E ogni cosa bella già sfiorisce
Per caso, o guasta da natura alterna.

Ma la tua estate eterna mai si estingue
Né perde l’avvenenza il tuo sembiante
Né su te celebra Morte il suo trionfo
Nel tempo in versi eterni il tempo vinci.

Finché gli uomini avranno occhi e respiro
Vivrà ciò che io qui scrivo, e tu vivrai.

TEXT

Shall I compare thee to a summer’s day?
Thou art more lovely and more temperate:
Rough winds do shake the darling buds of May,
And summer’s lease hath all too short a date;
Sometime too hot the eye of heaven shines,
And often is his gold complexion dimm'd;
And every fair from fair sometime declines,
By chance or nature’s changing course untrimm'd;
But thy eternal summer shall not fade,
Nor lose possession of that fair thou ow’st;
Nor shall death brag thou wander’st in his shade,
When in eternal lines to time thou grow’st:
   So long as men can breathe or eyes can see,
   So long lives this, and this gives life to thee.

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