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lunedì 3 dicembre 2012

C'est un cauchemar

 E' UN INCUBO!
 
Sono le parole di un intervistato da Radio France International stamattina al Cairo. Si riferiva al braccio di ferro che si sta svolgendo in Egitto tra i sostenitori dei Fratelli Musulmani e coloro che hanno lottato dal gennaio 2011 per liberarsi di Mubarak e avere finalmente un paese dove si possano combattere la povertà, l'ingiustizia sociale e l'imbavagliamento delle opinioni, dove le donne abbiano gli stessi diritti degli uomini e la religione non imponga costrizioni ridicole. Chi è andato al potere sta calpestando tutto ciò cui il popolo di piazza Tahrir e delle piazze di Alessandria aspirava.
In Siria sono stati ancora una volta bombardati i quartieri periferici di  Damasco, tutta la Siria sta emergendo come un immenso paesaggio di macerie; un paese, un altro, è stato distrutto, è stata distrutto il tessuto sociale, culturale, economico, politico, la rivolta iniziale per rivendicazioni giuste e sacrosante è stata dirottata da troppi interessi che puntavano e puntano alla geopolitica del caos, come profeticamente vari anni fa intitolava Le Monde Diplomatique un suo quaderno di approfondimenti. La cecità e la miopia dei dirigenti siariani e di Assad ha fatto il resto. Si, è la geopolitica del caos a farla da padrone da almeno venti anni, anzi ventuno e più, dal gennaio del 1991, data d'inizio della prima guerra del Golfo. Quanti paesi abbiamo visto da allora scendere agli inferi?

Per fortuna c'è chi la contrasta, questa terrificante deriva: Ban Ki Moon getta gridi d'allarme all'annuncio di Israele di una ulteriore colonizzazione di Gerusalemme Est, che darebbe un colpo "quasi fatale" alla ipotesi dei due Stati, come se tale ipotesi non fosse già agonizzante da tempo. Le Nazioni Unite! Gran baluardo! Basta vedere come le Risoluzioni 194, 242, eccetera, sono state applicate nei confronti di Israele: ormai chi le cita più? Ma non sono legge internazionale?
E ancora, che ha fatto la Missione delle Nazioni Unite in Repubblica Democratica del Congo, RDC, nel novembre 2012? La Monusco già Monuc, forte di 17.000 uomini presumibilmente armati hanno lasciato Goma e dintorni  alla mercè di poche centinaia, forse un migliaio, di ribelli dell' M23. Non hanno un mandato che permetta loro di constrastarli, dicono per giustificarsi. Ma dovrebbero proteggere i civili o no? E allora? Perchè lasciano violentare donne, razziare case, uccidere e arruolare bambini soldato? E' protezione questa? E che li si paga a fare? Il gran baraccone delle Nazioni Unite si sta trasformando sempre più in una riedizione della Società delle Nazioni, imbelle e strumento dei forti del pianeta, cieco di fronte alle sfide reali: la povertà e l'immensa ingiustizia sociale, la mancanza di vera democrazia politica e gli integralismi che ne sono un portato, e infine ma tombale, l'inquinamento e il cambiamento climatico.

3 dicembre 2012

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